Vocabolario di Losanna (V). Integrità
N.B. Oltre al 50° anniversario dell’Alleanza Evangelica Italiana, nel 2024 ricorre anche quello del Movimento di Losanna. Nel 1974, infatti, si tenne il Congresso mondiale per l’evangelizzazione del mondo da cui scaturì il Patto di Losanna, il più importante documento evangelico del XX secolo. Per celebrare questo evento e in vista del IV Congresso di Losanna che si terrà a Seul (Corea del Sud) dal 21 al 28 settembre 2024, questa serie vuole valorizzare alcune parole chiave, una sorta di vocabolario minimo per apprezzare l’eredità del Movimento di Losanna. Le parole sono: Amore, Collaborazione (partenariato), Cultura, Integrità, Missione, Mondo moderno, Pluralismo, Responsabilità sociale, Tutto/a (l’evangelo, il mondo, la chiesa), Unicità/Universalità (di Cristo), Verità.
“Ciò che sembra ferire di più Dio non è solo il peccato del mondo, ma il fallimento, la disobbedienza e la ribellione di coloro che Dio ha redento e chiamato ad essere il suo popolo”.[1] Con questa critica alla chiesa odierna, Chris Wright, con il suo intervento durante il terzo congresso mondiale di Losanna a Città del Capo, ha sollevato un problema molto delicato, dolorante, ma anche importante: quello dell’integrità, o meno, dei credenti.
L’idea di integrità si riferisce al concetto di “completezza” e dell’essere “intero”. Allo stesso momento integrità, soprattutto nel modo in cui viene usato dal Movimento di Losanna, implica anche un concetto etico-morale: descrive il singolo credente che, letteralmente, appartiene “interamente” a Dio, permettendo a Cristo di essere il suo Signore in ogni ambito della propria vita. David Bennett, direttore del congresso di Seoul 2024, sottolinea che evangelizzazione non significa solo, come afferma un concetto chiave del Patto di Losanna 1974, “tutta la chiesa, tutto il Vangelo, tutto il mondo”, ma essa deve riguarda anche “tutta la persona” ossia il credente che vive in modo coerente alla propria fede in ogni ambito della sua vita.[2]
Mentre il Patto di Losanna, documento chiave del primo congresso nel 1974, non menziona ancora il discorso dell’integrità, negli anni e decenni dopo all’interno del movimento di Losanna si riconosce sempre di più l’urgenza di questa questione. Così, nel 1989, il Manifesto di Manila dedica un intero punto all’”integrità della testimonianza” (n. 7). Esso afferma: “Niente raccomanda il vangelo in modo più eloquente di una vita trasformata, e niente lo scredita tanto quanto l'incoerenza personale. Siamo incaricati di comportarci in un modo degno del vangelo di Cristo, e persino di "ornarlo", migliorandone la bellezza con vite sante. Il mondo che osserva giustamente cerca prove per confermare le affermazioni che i discepoli di Cristo fanno su di lui. Una forte evidenza è la nostra integrità.”
Dietro a questa dichiarazione molto chiara sta un ragionamento importante: spesso discussioni e riflessioni sul tema dell’evangelizzazione si concentrano principalmente sul messaggio da trasmettere, sulle circostanze delle persone che dovrebbero riceverlo, e, di conseguenza, sulle strategie e metodi migliori per tramettere la buona notizia per raggiungere in modo efficace coloro che ancora non lo conoscono o non ci credono. Ma, tutti questi sforzi e migliori intenzioni rischiano di essere inefficaci se non sono accompagnati dalla testimonianza di vite trasformate del Vangelo.
Questa trasformazione può avvenire sia a livello macro che micro. Così, per esempio, il Global Integrity Network all’interno del movimento di Losanna cerca soprattutto di comprendere come la chiesa può lavorare attivamente contro la corruzione a livello sociale, cercando il bene comune di un paese e aprendo così le porte per la condivisione della buona notizia su scala ampia.[3]
L’integrità risulta però ugualmente essenziale nel piccolo della quotidianità del singolo credente per non compromettere la credibilità del messaggio che annuncia. Nel suo discorso a Città del Capo Wright sottolinea tre rischi principali che minacciano l’integrità del credente: il potere, il successo e l’avidità.[4] Per questo l’Impegno di Città del Capo, al punto 9, invita la chiesa globale e il singolo credente al ravvedimento e a rispondere a queste minacce con umiltà, semplicità e integrità.
Questo invito è una sfida e un interrogativo importante anche per la chiesa italiana oggi – nel suo insieme, ma anche per ogni singolo credente. Prima di sviluppare strategie di evangelizzazione e di imparare nuovi metodi, chiediamo a Dio di lavorare innanzitutto in noi per poter rispecchiare tramite il nostro carattere cambiato la bellezza dell’opera trasformatrice del Vangelo: “Se le nostre vite non esprimono integrità, completezza, assenza di corruzione, se ci sono incoerenze e crepe, le persone non crederanno né accoglieranno il nostro messaggio. Respingeranno la buona notizia considerandola troppo bella per essere vera, o chiaramente irrilevante. Le poste in gioco sono immensamente alte”.[5]
[1] Kohl, Manfred. No Discrepancy Between Talk and Walk, https://www.lausanneeurope.org/no-discrepancy-between-talk-and-walk/.
[2] Bennett, David. Integrity, the Lausanne Movement, and a Malaysian Daniel, https://lausanne.org/global-analysis/integrity-the-lausanne-movement-and-a-malaysian-daniel.
[3] Bennett, David. Integrity, the Lausanne Movement, and a Malaysian Daniel, https://lausanne.org/global-analysis/integrity-the-lausanne-movement-and-a-malaysian-daniel.
[4] Kohl, Manfred. No Discrepancy Between Talk and Walk, https://www.lausanneeurope.org/no-discrepancy-between-talk-and-walk/.
[5] Integrity and Anti-Corruption Network, https://www.globalintegritynetwork.org/about-us#:~:text=The%20Global%20Integrity%20Network%20is,to%20renounce%20and%20repent%20from