Nelle chiese evangeliche abbiamo una classe dirigente (all’altezza)?

 
 

“Mai nella storia della chiesa la classe dirigente è stata mediocre come oggi”. Parole forti. L’articolo fa riferimento alla chiesa cattolica attuale e critica la gestione di papa Francesco delle nomine. Il bersaglio sono i profili mediocri dei nuovi cardinali e vescovi e delle personalità chiamate a svolgere incarichi di responsabilità. Secondo l’analisi dell’articolo, papa Francesco, già lui stesso interprete di uno stile di governo confuso e scomposto, si è circondato di persone modeste, non all’altezza del blasone richiesto (un tempo i cardinali venivano chiamata i “principi della chiesa) e senza spiccate competenze teologiche, pastorali e gestionali. Dunque, Roma, da sempre attenta a selezionare i suoi vertici, avrebbe oggi un problema di classe dirigente. 

Se la chiesa cattolica piange, i partiti non ridono. Nella politica italiana, ad esempio, è sotto gli occhi di tutti che, indipendentemente dal giudizio politico sul Movimento 5 Stelle, l’impreparazione della sua classe dirigente è stato un fattore determinante alla sua implosione. Ministri improbabili, personaggi chiaramente non all’altezza, demagoghi che si sono ritrovati a non saper gestire la complessità della cosa pubblica .. sono stati il sintomo di questa crisi. Allargando lo sguardo, è altrettanto evidente che la crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia prefigura un possibile governo del Paese da parte di quella forza politica. Anche in questo caso, a prescindere dal giudizio politico sulla destra italiana, molti osservatori fanno notare che dietro Giorgia Meloni non c’è nessuno o quasi. In un eventuale governo Meloni non ci sarebbero personalità in grado di governare. La crescita di consenso non è sarebbe accompagnata da processi di selezione e maturazione di un classe dirigente.

Il tema della selezione della classe dirigente (o dei “quadri”) è proprio a tutte le organizzazioni sociali complesse. Non stupisce che i partiti, i sindacati, le chiese, le imprese, ecc. dedichino tutti una certa attenzione alla formazione della classe dirigente e per una ragione semplice. Una mancanza in questo campo determinerà una vulnerabilità futura. Una scarsa progettualità nell’incoraggiare processi di crescita delle persone si ritorcerà contro le organizzazioni stesse. 

La domanda che sorge è: quanto intenzionale è la formazione della classe dirigente nelle chiese evangeliche italiane? Esiste una consapevolezza della necessità di investire nella classe dirigente? Più in radice: esiste una classe dirigente evangelica degna di questo nome? Certamente, “classe dirigente”  e “quadri” rinviano ad un linguaggio sociologico e politico più che spirituale. Di primo acchito, una persona con sensibilità evangelica potrebbe dire: “la chiesa non ha bisogno di classe dirigente e di quadri, ma di persone devote e scevre da ruoli”. Sì certo. C’è un senso in cui la leadership cristiana, per parafrasare un libro di John Stott (Il leader servo, Chieti, GBU 2004), è all’insegna del servizio e non del comando.

Detto questo, la questione rimane. “Classe dirigente” e “quadri” non sono espressioni solitamente usate nelle chiese evangeliche, eppure il tema di come si incoraggiano e si formano i conduttori, i responsabili, gli anziani, i diaconi e le diaconesse, i pastori, i leader … c’è, eccome! Abbiamo un problema di classe dirigente grosso come una casa! Oltre alla questione generale propria a tutte le organizzazioni, la nostra situazione è ulteriormente resa complessa dal contesto di minoranza e dall’esiguità dei numeri di riferimento. In genere, una minoranza pensa di dover sopravvivere e non si cura della formazione di nuovi quadri. Inoltre, con chiese mediamente formate da poche persone, non esistono numeri consistenti di persone che consentano di avere un pool sufficientemente ampio per ricambi organici e continui.

La questione della classe dirigente riguarda le chiese: come si riconoscono le potenzialità nelle persone e si incoraggiano percorsi di crescita? Riguarda le agenzie paraecclesiali: quale vissuto di fede evangelica e di mondo evangelico si trasmette a coloro che partecipano a viaggi missionari, campeggi, iniziative di solidarietà? Riguarda gli istituti di formazione: quale visione evangelica e quali strumenti si trasmettono nei nostri corsi ed attività didattiche?

 (continua)