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Pierre Viret (1511-1571), un protagonista (sconosciuto) della Riforma

Il 2021 è stato un anno molto ricco per la memoria evangelica. Cinquecento anni fa Lutero pronunciava la famosa frase “Qui sto fermo” davanti alla Dieta di Worms, per affermare la indisponibilità a trattare sulla verità della Parola di Dio e sul rispetto della coscienza. Cento anni fa morivano B.B. Warfield (1851-1921) teologo e apologeta della vecchia Princeton e Herman Bavinck (1854-1921) tra i massimi esponenti della teologia evangelica europea a cavallo tra Ottocento e Novecento. Nello stesso anno nasceva invece John Stott (1921-2011), architetto del “Patto di Losanna” (1974) e personalità evangelica tra le più influenti del XX secolo. Ma non è tutto. Il 2021 segna un’ulteriore data da ricordare perché 450 fa moriva Pierre Viret (1511-1571).

Jean-Marc Berthoud nel suo Pierre Viret, un gigante dimenticato della Riforma, Caltanissetta, Alfa & Omega 2021, pp. 96, ci aiuta a fare i conti con questo protagonista della Riforma elvetica. La realtà è che Viret è stato un gigante della Riforma e la sua figura ha influenzato soprattutto il mondo francofono. Poco conosciuto probabilmente a causa della poca diffusione dei suoi scritti in altre lingue, questo libro offre l’opportunità di iniziare a misurarsi con lui. 

Dopo aver frequentato la scuola parrocchiale, i genitori lo mandarono il giovane Pierre a Parigi al Collegio di Montaigu, famoso per aver avuto tra i propri studenti Calvino e Loyola. Qui Viret cominciò ad acquisire una conoscenza enciclopedica e progredì anche nello studio delle lingue antiche che fecero di lui un intellettuale fluente in latino e un pastore esperto in ebraico e greco. Il Vangelo appena riscoperto con la Riforma luterana fece prendere coscienza a Viret degli errori del cattolicesimo romano. Dopo un combattimento interiore doloroso e difficile, Viret giunse alla fede evangelica nel Signore Gesù Cristo. 

Gli anni tra il 1536 e il 1559 videro Viret impegnato come pastore della chiesa riformata del cantone di Vaud, prima di seguire Calvino a Ginevra per consolidare in quella città la fede riformata. La sua salute precaria lo costrinse a optare per un clima più mite al sud della Francia. Viret divenne subito attivo e città come Montpellier, Nìmel, Lione videro un risveglio spirituale. I suoi discorsi erano talmente accattivanti da tenere alta l’attenzione dell’uditorio per tutto il tempo della predicazione.  Il suo stile era piacevole da ascoltare e interessante per la mente e attirava a sé anche chi era completamente disinteressato alle questioni religiose. Viret morì all’inizio del 1571 all’età di sessant’anni. 

Scrittore prolifico, tra le sue opere troviamo la Métamorphose chrétienne, faite par dialogue contenente capitoli dedicati all’antropologia, l’arte, l’economia, l’etica, il linguaggio, la teologia. Nella sua Instruction Chrétienne en la doctrine de la Loy et de l’évangile, che può essere considerata al pari della Istituzione della religione cristiana del suo contemporaneo Calvino, Viret dichiara “il mio scopo, in questo libro, è quello di vuole produrre un’esposizione della legge di Dio, una legge che deve essere considerata suprema su ogni altra e per mezzo della quale gli uomini vengono guidati e governati”. Questa è un’opera non solo relativa alla vita cristiana, ma che abbraccia tutta la vita umana. Infine, anche il suo Le monde à l’èmpire et le monde démoniacle è considerato a pieno titolo un trattato di apologetica da tenere in considerazione. 

Viret fu un riformatore appassionato e un predicatore singolare con una forte tempra spirituale. Fu anche un apologeta che ha saputo analizzare ogni aspetto della vita attraverso la parola di Dio anticipando il presupposizionalismo di Cornelius Van Til. Con la sua arguzia teologica distingue la natura e la grazia, così come la rivelazione generale e speciale, mantenendo unita la redenzione nel Dio uno e trino.

Inoltre, è stato un economista in grado di valutare il presente con un occhio al futuro. Infatti, fu in grado di capire i meccanismi economici e connetterli alle azioni degli attori in gioco. Intuì che il capitalismo anarchico e monopolista avrebbe preso piede in una società completamente anticristiana. Questo avrebbe comportato un arricchimento di pochi a detrimento del bene comune. Per lui anche il mercato avrebbe dovuto essere assoggettato alla legge di Dio. 

Viret fu un convinto sostenitore e protagonista della Riforma evangelica, nella chiesa e nella società. Insomma, sebbene poco conosciuto, un protagonista di assoluto rilievo della storia del protestantesimo europeo.


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