Già da tempo Weigel e altri esponenti del tradizionalismo cattolico d’oltre oceano hanno espresso la loro frustrazione (per usare un eufemismo) per la massiccia immissione di liquidità nel cattolicesimo romano da parte di papa Francesco. L’insegnamento incerto e ondivago su materie dottrinali e morali di primaria importanza; l’insofferenza verso la liturgia pre-conciliare; la picconatura costante dell’istituzione cattolica con critiche ripetute al clericalismo; i modi di fare del papa fuori dagli schemi che destabilizzano le consuetudini; il messaggio accogliente e misericordioso a spese dei requisiti dottrinali e morali del Catechismo della chiesa cattolica, ecc.
Scopri di piùLui (Weigel) vuole fare credere che il cattolicesimo romano possa (anzi debba) essere anche “evangelico”. Molto tradizionale nella dottrina (anti-evangelica), molto appassionato e impegnato nelle dinamiche (simil-evangeliche). È questo il tipo di papa nuovo che auspica.
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