Vocabolario kuyperiano (IV): sistema di vita
Nel 2020 ricorre il centenario della morte di Abraham Kuyper (1837-1920), il quale, nella sua vita di pastore, teologo e poi politico e uomo di cultura olandese, è stato capace di dare all’evangelismo del XX secolo gli strumenti culturali per vivere la fede cristiana in modo ampio ed in tutti i campi della vita. Per lui il cristianesimo non era un insieme di frammenti o un messaggio di fuga dal mondo, ma un sistema di vita. Nelle Lezioni sul calvinismo, tenute all’Università di Princeton nel 1898 e da poco pubblicate dall’editore Alfa & Omega di Caltanissetta, Kuyper spiega perché il calvinismo – e per estensione la fede cristiana – possa e debba essere vissuto come sistema di vita.
Questa espressione, insieme alla dottrina della sovranità delle sfere, della grazia comune e delle antitesi, appartiene al cuore della lezione di Kuyper sulla quale vale la pena soffermarsi.
Per Kuyper un sistema di vita e, per estensione, ogni visione del mondo si caratterizza intorno a tre elementi fondamentali:
il rapporto con Dio,
il rapporto tra gli esseri umani,
la relazione con il mondo.
A fine Ottocento, per Kuyper si confrontano quattro sistemi di vita: il calvinismo (che per lui è sinonimo di cristianesimo), il cattolicesimo romano, il modernismo e l’islam. Nella prima lezione a Princeton, Kuyper prende in esame i quattro sistemi di vita rispetto alle tre relazioni principali su cui sono incardinati.
A differenza del modernismo che cerca Dio nella creatura, del cattolicesimo romano che impone una comunione mediata con Dio e dell’Islam che separa Dio dalla creatura, il calvinismo, e così la fede evangelica, afferma che nonostante Dio sia elevato al di sopra di ogni creatura e di ogni uomo, Egli permette una comunione con Sé per mezzo della persona dello Spirito Santo. Pertanto tutte le convinzioni dell’intera vita umana devono essere vissute nella loro interezza come alla presenza di Dio, sempre. Dio non è sciolto nella creazione (modernismo); Dio non è mediato dalla chiesa (cattolicesimo); Dio non è separato dal mondo (Islam); Dio è in relazione per mezzo dello Spirito Santo. Questo è il primo caposaldo del sistema di vita cristiano.
Il secondo rapporto ha a che fare con le relazioni sociali. È necessario quindi interpretare e comprendere qual sia la relazione fra persona e persona, riconoscendo la multiformità sia fisica, sia vocazionale, sia sociale tra gli esseri umani. Kuyper afferma che il calvinismo, e quindi la fede evangelica, si è impegnato a trovare un’espressione propria di interpretare la vita che ha alla base il rispetto reciproco in quanto tutti gli uomini e le donne sono fatti a immagine e somiglianza di Dio. Mentre il modernismo eleva a semidei gli eroi del tempo, il cattolicesimo costruisce un sistema gerarchico di relazioni, l’Islam è ostile alla diversità, il cristianesimo sa rispettare tutti nell’uguaglianza e nella diversità di ciascuno, dentro una cornice democratica.
Infine, il terzo elemento fondamentale di un sistema di vita è la relazione con il mondo. Anche qui Kuyper procede per comparazioni tra visioni del mondo competitive. Se il modernismo si smarrisce sottolineando la diversità irriducibile del mondo, l’Islam cerca di appiattirlo avendo una considerazione troppo bassa e statica della realtà, il cattolicesimo risponde polarizzando il sacro e il profano, vita spirituale e vita materiale, e maledicendo tutto quello che è fuori dal suo controllo. È inevitabile che il risultato sia la fuga dal mondo per evitare ogni possibile contaminazione. Per contro, il calvinismo crede che il mondo sia il creato di Dio, al cui interno vi è una molteplicità di sfere e diversità di componenti che hanno vita, fioriscono e hanno una propria responsabilità stabilita da Dio stesso.
Se una visione del mondo è quell’insieme di principi che influenza, dirige e regola i comportamenti umani e dalla quale nascono e si sviluppano convinzioni profonde che si riflettono pubblicamente nel campo dell’istruzione, della politica, dell’arte, della formazione, dell’economia, in altre parole in ogni sfera dell’esistenza, è necessario che anche il pensiero sociale evangelico si attrezzi per vivere e incarnare una visione del mondo biblicamente fondata e che possa reggere il confronto con le visioni competitive: il modernismo secolarizzato, il cattolicesimo romano e l’islam assolutista. Questa è la sfida che Kuyper lancia alla chiesa contemporanea.