Warfieldiana (I). Un “architetto” del pensiero evangelico

 
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Un centenario come quello di B.B. Warfield (1851-1921) può avere una valenza architettonica per il mondo evangelico. Infatti, Warfield è, senza ombra di dubbio, un “architetto” del pensiero evangelico contemporaneo[1]. Insieme al suo grande contemporaneo Abraham Kuyper (1837-1920) egli rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per una seria ricognizione sui percorsi del pensiero evangelico nel XX secolo. Il mondo è cambiato ma le questioni sul tappeto sono, in fondo, sempre le stesse. Warfield le aveva affrontate a partire dalla Scrittura, in compagnia di Agostino e di Calvino, interloquendo con la cultura del suo tempo ed in vista della difesa e della conferma del vangelo. Per guardare avanti, bisogna rimettersi sulle spalle di questi “giganti”, Warfield compreso.

Warfield ricevette privatamente l’educazione primaria. Nell’autunno del 1868, proseguì gli studi al College del New Jersey (ora Università di Princeton), dove si diplomò nel 1871. Nel settembre del 1873 Warfield iniziò il corso di laurea al Facoltà di teologia di Princeton, subendo l’influsso dell’insegnamento di Charles Hodge. Dopo un breve periodo di ministero pastorale decise quindi di proseguire gli studi a Lipsia. Rientrato negli Stati Uniti e stabilitosi a Baltimora, dopo un breve pastorato venne chiamato ad insegnare “lingua e letteratura del Nuovo Testamento” al Western Theological Seminary in Pennsylvania. Nel settembre 1878 iniziò l’attività professorale. Nel 1886, alla morte di Archibald Alexander Hodge, fu invitato a succedergli nella cattedra di teologia “polemica e didattica” a Princeton, dove rimase per 33 anni, diventando uno dei principali esponenti di questa scuola teologica. 

Da Princeton Warfield svolse un ruolo di primo piano nel dibattito tra fondamentalisti e liberali che divampava in America, in seguito alle tesi del liberalismo provenienti dall’Europa. Egli partecipò, in compagnia di teologi come J. Orr e G. Machen, alla stesura dei Fundamentals, un’opera in dodici volumi (1909 e il 1915), che costituiva una reazione dell’ortodossia evangelica nei confronti della teologia liberale. 

Gli aspetti che maggiormente descrivono il suo pensiero sono visibili nella teologia della rivelazione biblica, nella cristologia, nella valorizzazione della storia della teologia evangelica e nell’impegno apologetico. Allo scetticismo del liberalismo teologico verso la teologia della rivelazione e le sue verità fondamentali, Warfield oppose i capisaldi di una Scrittura ispirata e autorevole. La sua conclusione fu che “quando la Bibbia parla, Dio parla”. 

La riflessione cristologicaesposta in numerosi articoli, difende le dottrine tradizionali sulla Persona e l’opera di Cristo, vero fondamento del cristianesimo, recuperando la cristologia biblica espressa nei concili di Nicea e Calcedonia e dando pure evidenza agli insegnamenti di Agostino e Calvino. 

Un altro filone della produzione warfieldiana è dedicato alla storia della teologia, intesa come percorso storico della riflessione dogmatica, che produsse importanti lavori su Tertulliano, Agostino, Calvino e l’assemblea di Westminster. 

Infine, merita alcune considerazioni l’impegno di Warfield in campo apologetico. Consapevole del fatto che la cultura occidentale non poteva evadere le questioni poste dal messaggio cristiano, Warfield si confrontò con le scuole di pensiero e i critici più noti d’Europa e Stati Uniti sottoponendoli ad una critica serrata e rigorosa, partendo dalla Scrittura e riaffermandone l’autenticità dell’annuncio. 

In occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita di Warfield, nel 2001, furono pubblicate in italiano tre opere significative[2] cui seguirono alcuni convegni di studio.[3] La speranza è che questo centenario sia un ulteriore tassello nella divulgazione della teologia di Warfield e nell’incoraggiamento a studiarne il lascito per la chiesa contemporanea.


[1] Peter Heslam, “Architects of evangelical intellectual thought: Abraham Kuyper and Benjamin Warfield”, Themelios 24:2 (1999) pp. 3-20 

[2] La persona e l’opera di Cristo, Caltanissetta, Alfa & Omega 2001; Rivelazione e ispirazione, Caltanissetta, Alfa & Omega 2001 e Il piano della salvezza, Caltanissetta, Alfa & Omega 2001. 

[3] Per un resoconto cfr. “La teologia evangelica di Warfield”, Riforma (18/1/2002).