La breccia dell'evangelo per la tua vita
Prima del 20 Settembre 1870, il popolo romano aveva più volte tentato di sottrarsi alla follia di una chiesa oscurantista e persecutoria. Le grida dei martiri evangelici come Pomponio Algeri, Aonio Paleario e altri, che imploravano il ritorno alla Parola di Dio, avevano drammaticamente segnato la coscienza di chi, in piazza Navona, a Campo de Fiori ed a Castel Sant’Angelo, aveva assistito al loro supplizio tremendo. Tuttavia, ogni tentativo di portare una ventata di riforma alla città non riuscì nel suo intento di cambiare le cose. La città sembrava incapace di porre rimedio alla propria condizione. Ciò di cui questa città necessitava era un intervento che venisse da fuori: un intervento esterno, proprio come quello che si presentò 150 anni fa a Porta Pia. I cannoni dell’esercito italiano fecero ciò che il popolo non era riuscito a fare dall’interno: aprirono una breccia per la libertà. Oggi non siamo qui per un nostalgia risorgimentale. La Breccia di Porta Pia ci concede una valida illustrazione dell’evangelo: la più straordinaria Breccia mai avvenuta nella storia, la Breccia di Dio attraverso l’opera di Gesù Cristo.
Come il popolo di Roma, ogni uomo ed ogni donna nasce intrappolato dalle invalicabili mura del peccato. Le nostre vite nascono schiave del peccato che le domina, che le acceca rendendoci uomini e donne morti della propria ribellione a Dio. Se anche per brevi momenti abbiamo sentito dentro di noi che qualcosa non andava, se anche per brevi periodi abbiamo cercato di fare breccia attraverso le mura della nostra vita intrappolata, nulla ha potuto scalfire il bastione del peccato in cui siamo rinchiusi. Nessuno può liberarsi da sé stesso, nessuno può essere talmente giusto da vincere il peccato.
L’Apostolo Paolo, il San Paolo venerato nella nostra città, definisce così la situazione di tutti noi: “Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno” (Romani 3,10-12). Nessuno, nessun Papa, nessun santo, nessun martire, nessun amico, nessuna buona azione, nessun esercito può liberare il nostro cuore dal peccato. Non c’è soluzione umana per il peccato dell’uomo, che essa provenga dalle nostre forze o dall’aiuto di una istituzione religiosa. Ma, duemila anni fa, una breccia è stata aperta. Sempre Paolo dice:
“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2,4-10).
Dio ha fatto breccia in Gesù Cristo. Gesù, il Dio Figlio ha lasciato i cieli per farsi Uomo, per vivere come noi, ma senza peccare e soffrendo il tradimento, la solitudine ed il dolore fino a coprire il nostro peccato con il Suo sangue sulla croce. L’opera di Gesù Cristo è stata la cannonata che ha fatto breccia nel peccato dell’uomo. Attraverso l’opera di Gesù Cristo, Dio ci ha portati dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla perdizione alla salvezza, dal buio alla luce. E nella resurrezione di Cristo il terzo giorno, abbiamo la garanzia che ciò che ha compiuto ha sconfitto la morte per sempre.
Siamo qui oggi come “brecce viventi” in questa città perché Dio attraverso Gesù Cristo ha fatto breccia nelle nostre vite. Come ogni uomo ed ogni donna, anche noi siamo nati intrappolati nel nostro peccato. Ma abbiamo conosciuto Cristo, lo abbiamo conosciuto attraverso la Bibbia. Attraverso la Parola di Dio abbiamo conosciuto quel Vangelo tenuto nascosto per secoli ai romani ed entrato finalmente in questa città quel 20 settembre 1870. Il vangelo di Dio ci ha donato la comprensione di essere dei peccatori, ci ha aperto gli occhi e ci ha spinti piegare le nostre ginocchia a Gesù Cristo, l’unico uomo-Dio capace di fare breccia nel nostro peccato e di salvarci da una dannazione eterna.
Se non hai ancora conosciuto il Vangelo di Cristo, se non hai ancora conosciuto la gioia e la luce della Breccia di Dio, chiedi a Lui di mostrarti chiaramente la situazione del tuo cuore. Basta cercare di abbellire di devozione una città in macerie. Chiedi a Dio di salvarti dal peccato che ti nasconde la tua vera natura e la necessità che hai della Sua opera di redenzione in Gesù Cristo. Credi in Gesù Cristo e Lui aprirà una breccia di libertà, di guarigione, di vita, di speranza e di gioia eterna!
(predicazione tenuta in piazza Santi Apostoli in occasione del culto celebrativo all’aperto della Chiesa Breccia di Roma il 20 settembre 2020)