La gloria di Dio proclamata (II). Dio è sovrano (anche) sulla salvezza

 
 

Ma la salvezza è un dono di Dio o è in parte dono in parte opera mia? In altre parole, Dio è sovrano nella salvezza donandola o è complice facendo una parte che però, se non è attivata dalla mia collaborazione, non produce niente? Questa è la domanda che si fa Jonathan Edwards (1703-1758), pastore, predicatore e teologo puritano, tanto da farne oggetto di un suo sermone alla metà del ‘700, oggi disponibile in italiano nel volume La gloria di Dio proclamata. Sermoni e discorsi di Jonathan Edwards (2022). Esso si intitola “La sovranità di Dio nella salvezza degli uomini” ed è basato su Romani 9,18.

Evidentemente Edwards aveva davanti a sé persone che non avevano chiara questa verità su Dio e sulla fede cristiana, cioè il fatto che solo Dio è in grado di riprendere in mano la vita dell’uomo e guarirla dal peccato. Edwards senza giri di parole afferma che “dipendiamo dalla sovrana volontà di Dio dall’inizio alla fine, dalle fondamenta fino all’apice dell’edificio” (p.150). La vita umana dipende da Dio e la salvezza è nelle sue mani. Questo perché Dio è il divino creatore ed ha tutto il diritto di agire come e quando vuole, anche salvare come vuole, quando vuole, chi vuole. 

Avendo come riferimento il testo di Romani 9,18 in cui Paolo dice “Così, dunque, egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole”, Edwards lo espone spiegando cos’è la sovranità di Dio, quali le implicazioni della sua sovranità nella salvezza degli uomini e quali sono le ragioni perché Dio la esercita. 

La sovranità di Dio per Edwards è il “diritto assoluto e indipendente di disporre di ogni creatura secondo il suo beneplacito” (p.134), a differenza degli esseri umani che hanno diritto limitato di disporre dei loro possedimenti. Il diritto umano sempre è dipendente ad altri soggetti presenti nella comunità in cui sono inseriti (famiglia, chiesa, banche, comune, ecc.) perciò non è assoluto. Per Edwards è solo Dio che esercita il suo diritto sul mondo e su ogni creatura secondo la propria volontà indipendente: questo lo rende un Dio sovrano. “Dio esercita la sua sovranità sugli uomini, sulla loro anima, sul loro corpo” (p.150).

Questo primo punto ci aiuta a capire che anche la salvezza è nelle mani di Dio un diritto esercitabile da Lui in modo libero e volontario. Dio può salvare chiunque perché è Dio stesso, nella persona del figlio incarnato, Gesù Cristo, che ha adempiuto il piano di salvezza del Padre e per cui lo Spirito agisce. Dio può fare misericordia al peggiore dei peccatori se è nella sua volontà sovrana. “La sufficienza dell’espiazione”, sottolinea Edwards, “e della giustizia di Cristo sono tali che nessun attributo di Dio impedisce la salvezza di un individuo” (p.137). Questo per dire che nessun attributo di Dio viene danneggiato dal fatto che Cristo ha salvato alcuni di coloro che lo stavano crocifiggendo. La sua salvezza rimane coerente con il suo onore, la sua maestà, la sua giustizia, la sua verità. 

Allo stesso modo Edwards è consapevole che Dio può anche negare la salvezza ai peccatori, proprio perché Dio non è vincolato nei riguardi di nessuno. Dio non ha alcun vincolo o debito con alcun essere umano.  Se Dio salva qualcuno in modo sovrano, allora la sua salvezza è una salvezza efficace! E lo fa scegliendo un particolare popolo (p.142) e rigettandone altri. Talvolta Dio salva persone di basso rango e ultimi perché “nella sua sovranità Cristo oltrepassa i cancelli dei principi e dei nobili, ed entra a dimorare nelle piccole case, per avere comunione con i loro ignoti abitanti” (p.145). Dio salva coloro che sono stati terribilmente malvagi! Basta pensare alla storia dell’apostolo Paolo.  La sua sovranità nella salvezza è motivata dal desiderio di rivelare la sua gloria. “La sua sovranità si rivela gloriosa in quanto si estende fino agli aspetti più importanti delle vite degli uomini” (p. 150). 

Così Egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole! Edwards non gira intorno alla questione: la salvezza non appartiene a noi, e se siamo salvati dobbiamo solo lodare Dio perché a Dio è piaciuto legarsi a noi in Cristo (p. 151)! Sottomettiamoci, dunque, alla sua sovranità e troviamo riposo in Lui!

(continua)

“La gloria di Dio proclamata (I). Preferire Dio a tutto il resto” (2/2/2023)