Natale con Spurgeon. Le grandi cose di Dio da condividere

 
 

Charles H. Spurgeon è il principe dei predicatori anche per quanto riguarda il Natale. Nel leggere il suo “Going home, a Christmas sermon” (1883) ripubblicato in Spurgeon’s Sermons, Grand Rapids, Baker Books 1999 si ha davanti uno splendido messaggio. Il sermone di Natale è su un verso biblico, Marco 5,19, in cui Gesù, dopo aver guarito un indemoniato, lo invita a tornare a casa dai suoi e a raccontare ciò che era successo e come la grazia di Dio si fosse manifestata nella sua vita.

Perché proprio nel sermone di Natale, Spurgeon sceglie questo verso? Per almeno tre motivi. Il primo è che Spurgeon parla chiaramente della grande occasione che il Natale offre per condividere ciò che Dio ha fatto attraverso la sua grazia nelle nostre vite. Questo è ciò che deve essere condiviso e che deve essere detto: non è per i nostri meriti, ma per la sua grazia, libera, incondizionata, sovrana. Dio non ci chiama a rintanarci nelle nostre abitudini o nelle nostre tradizioni, ma ci invita a trovare occasioni proprio nel giorno di Natale per raccontare le meravigliose opere di salvezza che Dio ha fatto. 

Gesù invita l’uomo guarito ad andare a casa e raccontare ciò che Dio aveva realizzato nella sua vita. La storia da raccontare parla della realtà tangibile in cui la grazia di Dio è all’opera. L’invito è di andare ai nostri amici e parenti anche in questa festività per raccontare ciò che Dio ha fatto e che ha dimostrato per mezzo della sua grazia nelle nostre vite.

Inoltre, Spurgeon invita a considerare il motivo per cui è importante raccontare questa storia. Il primo è per glorificare Dio che ci ha amato così tanto da permetterci di raccontarlo! Non possiamo fare niente per salvarci, Cristo ha fatto tutto; è un dato di fatto. Ciò che dobbiamo fare è diffondere questo messaggio affinchè anche altri potranno beneficiare dell’opera di Dio. Spurgeon direbbe che se vogliamo che il cuore di nostra madre gioisca, che nostro padre diventi grato per la vita e per la provvidenza divina e nostra sorella o fratello siano felici, allora andiamo a loro e raccontiamo ciò che Dio ha fatto nelle nostre vite, affinché Dio venga glorificato. 

Come raccontare questa storia? Senza spavalderia, senza orgoglio, ma dicendo la semplice verità. Non dicendo più della verità e non dicendo più di quello che conosciamo e facendolo in modo umile, senza dare l’impressione di essere sopra di chi ci sta ascoltando. Dire tutto con calore, vicinanza, seriamente e serenamente.

Inoltre, questa sfida è anche una sfida spirituale che va affrontata con devozione. La mattina di Natale è necessario affrontare tutto con Dio, affrontare la questione insieme a Dio in preghiera e in devozione davanti a Lui affinché il nostro annuncio sia efficace, che di occasioni se ne presentino tante e che molti possono ascoltare.

Quello di Spurgeon è un sermone semplice, pratico ed efficace che ci ricorda di tornare a casa, andare ai nostri amici e raccontare la storia più bella che abbiamo mai potuto sperimentare. Molto spesso come evangelici in un contesto di minoranza siamo tentati a distanziarci e isolarci dai momenti di convivialità. Siamo tentati di pensare solo che le nostre abitudini siano biblicamente corrette, oppure di fare i sapientoni finendo per allontanare gli altri. 

Un modo per vivere il Natale è di riappropriarsi delle occasioni di testimonianza e di condivisione dell’evangelo per amore di Dio e per amore dei nostri cari e amici. Spurgeon direbbe: vai a casa, vai dai tuoi amici, vai dai tuoi parenti il giorno di Natale e racconta loro la storia più bella della tua vita.