Agostino dimostrava di essere consapevole delle dottrine eretiche che andavano circolando di bocca in bocca. La predicazione era quindi vista anche come momento per confutare le dicerie pseudo-bibliche.
Scopri di piùPer Agostino, il predicatore è il servitore che è chiamato ad interpretare e insegnare la Parola di Dio. Egli non è colui che esalta sé stesso, ma lo strumento che annuncia e predica Cristo.
Scopri di piùPer affinità culturali e spirituali, aiuterebbe l’Italia evangelica guardare anche a mondi più vicini, come ad esempio la Spagna. Per retaggio storico, sfide culturali e consistenza dell’evangelicalismo, la Spagna è un mondo per molti versi parallelo all’Italia, per alcuni aspetti più avanti rispetto a noi quanto a reti evangeliche funzionanti, ma comunque molto simile.
Scopri di piùIl predicatore deve essere “esemplare nel suo agire per poter annunciare col suo modo di vivere, la via della vita” (II,3). Così Gregorio Magno (540-604) qualifica la persona del predicatore che vuole mettersi al servizio dell’annuncio dell’evangelo nell’opera Regola pastorale.
Scopri di piùA distanza di tre secoli, la predicazione di Jonathan Edwards è ancora l’aspetto più conosciuto, ammirato e studiato di tutta la sua figura e i testi delle sue predicazioni costituiscono la maggior parte delle sue opere.
Scopri di piùPer Edwards, l’uomo non può fare alcunché per cambiare la situazione e deve fare affidamento esclusivo sulla grazia di Dio che trasforma l’esistenza. La sua predicazione era fortemente evangelistica proprio perché era nutrita dalla confessione della sovranità di Dio sulla vita del peccatore.
Scopri di piùLa predicazione di Edwards era indirizzata al peccatore bisognoso della grazia di Dio. Non si trattava di un intrattenimento per solleticare l’interesse di un uditorio altrimenti distratto, ma di un appello a fare i conti con l’Iddio vivente e vero sotto il cui giusto giudizio ciascuno è posto.
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