E’ un Paese libero quello in cui le minoranze religiose non hanno voce “pubblica”? E se non è libero cosa si può fare per incrementare il pluralismo della comunicazione in modo che tutte le voci siano ascoltate?
Scopri di piùCi sono almeno due profili che devono attirare l’attenzione di chi ha a cuore la laicità nel quadro del rispetto della libertà religiosa e del pluralismo confessionale.
Scopri di piùNel 1974, infatti, si tenne il Congresso mondiale per l’evangelizzazione del mondo da cui scaturì il Patto di Losanna, il più importante documento evangelico del XX secolo.
Si può guardare Rai Uno, Rai Due, Rai Tre e tutti gli altri canali, ma è la stessa melassa, o quasi. Dopo 70 anni, la Rai è l’impresa culturale più importante del Paese, ma è ancora deficitaria quanto al grado di pluralismo che rispecchia.
Scopri di piùChe cosa è necessario per la società europea per massimizzare la libertà degli individui e contemporaneamente massimizzare l'accoglienza per i credenti/comunità religiose, minoritarie o meno?
Scopri di piùLa caratterizzazione simbolica ereditata dal passato va rispettata, ma per il futuro evitiamo di connotare permanentemente gli spazi pubblici con simboli confessionali.
Scopri di piùNonostante le sue ostentate aperture culturali, Repubblica non ha fatto emergere il pluralismo religioso in Italia, ma si è ben presto conformata a rappresentarlo in modo monotonale e ripetitivo.
Scopri di piùLa cultura evangelica, ispirata com’è dal principio della sovranità delle sfere, non può che salutare con gratitudine la fine dello stato di emergenza, non solo per ovvi motivi sanitari (la pandemia è in recesso), ma anche per motivi istituzionali (il ripristino di modalità di governo più rispettose del pluralismo).
Scopri di piùAlcuni evangelici che hanno le idee confuse sulla relazione tra una fede esclusiva e la promozione del pluralismo politico dovrebbero leggerlo per imparare a non accontentarsi di forme caricaturali della fede evangelica e per scoprire le ricchezze di una fede esclusiva da vivere in un modo diversificato.
Scopri di piùDi quale salute gode il giornalismo italiano ed internazionale? La libertà di espressione e di parola sono davvero tutelate ovunque? I Paesi liberi e democratici favoriscono realmente una pluralità di voci? L’era digitale ha davvero annientato ogni limite a quello che viene scritto e letto da ogni cittadino?
Scopri di piùVogliamo davvero forzare la libertà d’impresa ad un’ideologia obbligando i fornitori o i clienti alla volontà di una parte? Vogliamo davvero delegare alla magistratura la gestione delle diversità culturali per imporne una a scapito dell’altra? Vogliamo davvero trasformare la preparazione di una torta in uno scontro ideologico?
Scopri di piùFino a quando gli spazi e i tempi della scuola statale saranno occupati impropriamente da una confessione religiosa il nostro Paese non avrà mai un pluralismo educativo vero e proprio, ma solo presunto.
Scopri di piùDai casi richiamati nella risoluzione del Parlamento europeo, è chiarissima l’intenzione di considerare “discriminazione” tutto ciò che obietta, discute, si oppone ad una cultura che considera il genere un mero costrutto culturale che può essere modificato a piacimento, la famiglia una combinazione multipla, il matrimonio come egualitario a prescindere dal genere dei contraenti, il figlio un diritto per gli individui, la procreazione una possibilità tecnologicamente alla portata di tutti coloro che la desiderano e, per di più, con sussidi statali.
Scopri di piùChiediamoci allora perché nel 2020 l'Italia non ha ancora una legge sulla libertà religiosa? Perché nel 2020 ci sono leggi regionali tese a impedire a confessioni diverse da quella cattolica di esercitare liberamente il proprio culto?
Scopri di piùIn questi giorni è stato presentato un disegno di legge sulla omotransfobia che sarà discusso dal Parlamento italiano nei prossimi mesi. Ci sono molti materiali già disponibili per approfondire la questione. In questo articolo mi soffermo su una preoccupazione che emerge dalla lettura del ddl e su una proposta da considerare. La preoccupazione è la seguente: i termini impiegati nel ddl sono vaghi, generici e una specie di contenitore in cui poter mettere tutto o quasi. Si parla di “discriminazione” contro le persone LGBTI: ma cosa vuol dire in concreto?
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