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Evangelizzazione. Non basta la parola

L'espressione "nuova evangelizzazione" è stata coniata da Giovanni Paolo II nel 1979 e successivamente ha conseguito un significato teologico tecnico. La sua specificità ha a che fare con i suoi destinatari, cioè le masse che sono state battezzate nella Chiesa romana, ma hanno "perduto il senso vivo della loro fede". L'obiettivo della NE è di richiamarli alla chiesa madre.

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Evangelizzare i cattolici: perché e come?

Dopo aver raccontato la sua esperienza di persona nata in una famiglia cattolica e poi diventato credente in Gesù Cristo, Moreno ha ricordato che l’interesse per l’evangelo è nato con la lettura del vangelo di Giovanni. La lettura e l’incontro con la Parola di Dio hanno suscitato la fede. Qui di seguito alcune domande poste a Moreno e la sintesi delle sue risposte.

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Quando papa Francesco parla di “riforma” cosa ha in mente?

Nell’ottica del papa, riforma non ha per niente a che fare con una riforma dottrinale nel senso di un cambiamento dell’assetto dogmatico o anche magisteriale della chiesa. La riforma per lui è l’accelerazione del rinnovamento impresso dal Vaticano II in chiave continuista e organica rispetto alla tradizione viva della chiesa di Roma.

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"Che siano uno". Rileggendo l'enciclica Ut unum sint 25 anni dopo

Era il 1995 quando Giovanni Paolo II pubblicò l’enciclica Ut unum sint, echeggiando la preghiera
del Signore Gesù in Giovanni 17,21: “che siano tutti uno”. Partendo dall’impegno “irreversibile” nel cammino ecumenico da parte del Concilio Vaticano II, il papa affermava la via cattolica all’unità: da un lato, l’appello alla “conversione” spirituale e dall’altro il mantenimento delle strutture dogmatiche ed istituzionali irrevocabili proprie della Chiesa di Roma.

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“Tutus tuus” (a Maria). L’eredità di Giovanni Paolo II a cent’anni dalla nascita

Il papa credeva alla provvidenza di Maria, considerandola un attore principale negli affari del mondo, cosmici e terreni, materiali e spirituali. Per questo motivo egli le dedicò il mondo intero all’inizio del nuovo millennio, insieme alla famiglia umana e al nuovo secolo, chiedendole guida e protezione costante.

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Perchè gli evangelici dovrebbero occuparsi del cattolicesimo romano?

La Riforma non è conclusa, l’evangelo è ancora al centro della controversia con Roma e tutti quelli che vogliono stare fermi nella verità devono capire che cosa il cattolicesimo crede e promuove. L’unità a cui aspiriamo è l’unità del popolo di Dio, sotto la signoria di Gesù Cristo, e non una generica unità del genere umano sotto Roma.

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Una nuova era tra evangelici e cattolici?

Il cattolicesimo deve essere valutato con macro-categorie in grado di tenere insieme il numero più ampio possibile di elementi. Una valutazione “spirituale” non può prescindere dalla consapevolezza che stiamo trattando di un sistema che è fatto sì di persone, ma persone dentro un disegno caratterizzato da una storia, una dottrina, un legame sacramentale, una politica, una finanza, una pietà popolare, una pluralità di spiritualità, ecc. tutte però connesse ad un centro istituzionale e ad un cuore teologico.

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Cattolicità contestata: in che senso la chiesa è cattolica?

Il Credo definisce la chiesa come “una, santa, apostolica e cattolica”. La cattolicità non fu affermata in modo isolato, ma nel contesto degli altri tre tratti. Se la cattolicità ha la precedenza sulla apostolicità (cioè sull’insegnamento biblico), diventa universalismo. Se la santità viene lasciata fuori, la cattolicità diventa una scatola vuota di contenuto spirituale. Se la cattolicità perde la sua connessione con l’unità, esplode in una miriade di unità auto-referenziali.

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