Post in Cultura/e
Amen e Awoman ... ci sarà un limite alla stupidità “corretta”?

L’Amen e Awoman del deputato Cleaver mostra come l’ossessione dell’inclusivismo possa raggiungere livelli parossistici. La cultura del “politicamente corretto” sta facendo vedere come una giusta sensibilità nei confronti del condizionamento culturale del linguaggio possa diventare una sciocca e pericolosa ideologia che sarebbe risibile se non fosse maledettamente seria.

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Omosessualità, transessualità, queer … tutto dipende dalla teologia del corpo

Non esiste identità umana fuori dal corpo, senza il corpo, a prescindere dal corpo. Contro la tentazione gnostica (che considera il corpo un mero involucro) o post-umana (che considera il corpo un limite da superare), noi siamo il nostro corpo: siamo certamente più del nostro corpo (anima, spirito, cuore), ma non siamo meno del nostro corpo.

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All you can eat? L’illusione di una vita senza limiti e la responsabilità cristiana

Pensiamo all’uso dell’aggettivo “illimitato” associato ad una certa tecnologia o servizio: internet illimitato, minuti illimitati, dati illimitati, cibo illimitato (all-you-can-eat) … Un mondo senza limiti viene presentato come mondo ideale che solo la tecnologia può realizzare. È la nuova utopia, un affascinante nessun-luogo (au topos) che renderà tutto e tutti migliori.

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Quale impatto ha la mia libertà su quella di chi ne ha meno?

Non speriamo in una società tollerante ma statica, ma in una società plurale ma dinamica, che contempla la possibilità del cambiamento, del dubbio, che trova nel confronto con l’altro la possibilità di crescere in vista della verità. Per gli evangelici vuol dire lavorare in vista di una società dove ogni persona libera abbia l’opportunità di ascoltare la voce di Dio e magari anche di riconoscerla, oltre ad esprimere la propria voce. I conflitti di opinione non termineranno oggi, ma il nostro impegno per la libertà di parola di tutti rimane.

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Laicità e separatismo? La lezione francese da problematizzare

Quando le comunità religiose si sentono sempre meno libere di esprimere e vivere pubblicamente la proprio fede, di esercitare ad esempio in modo libero il dovere di educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose e di farne un oggetto quotidiano di dialogo e confronto trasparente con chi ha una visione differente dalla propria, si innesca un processo di “ghettizzazione” che accentua il separatismo piuttosto che l’integrazione e crea le condizioni favorevoli affinché il radicalismo di alcuni si muova nell’ombra.

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Jan Comenio (1592-1670) e la riforma dell'educazione

Le scuole non possono chiudere! - è il grido che si diffonde in questi giorni nel nostro Paese. Le ragioni del grido sono molte e le più diverse ma certamente possiamo essere tutti d’accordo sul valore della scuola come luogo d’istruzione, formazione e socialità. Per riscoprirne il suo compito, la necessità e l’utilità e per avere una visione per il futuro della scuola, sarebbe bene fermarsi per fare un po’ di memoria. Jan Comenio (1592-1670) fu certamente il padre di una riforma dell’educazione, di una visione sistematica e integrale di essa che rifletteva sul ruolo dell’istruzione, sui suoi obiettivi e sui suoi metodi.

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Come si può promuovere il libro evangelico? Tre risposte

La vicenda dell’evangelismo è intrecciata con quella della sua editoria. Il mondo evangelico si ritrova l’editoria che si merita. In genere, l’editoria è specchio fedele delle condizioni in cui versa il movimento di cui è espressione. Vi è un rapporto di circolarità, di simbiosi, di reciproca corrispondenza. Il mondo evangelico produce un tipo di editoria che, a sua volta, alimenta le tendenze del mondo evangelico. Tre domande e tre risposte per fare il punto della situazione e per individuare piste di crescita.

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Donne libere, libere donne

Al netto dei condizionamenti culturali e dei limiti di ognuna, queste donne furono impegnate in un cammino di libertà non tanto perché decisero di trasgredire le convenzioni esistenti, ma perché liberate per grazia dal peccato si impegnarono per la diffusione del Vangelo e spesso accettarono il pericolo della persecuzione perché credevano fermamente che la vera libertà fosse in Cristo.

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Saggi sull’educazione cristiana (IV). Cosa vuol dire per l’educazione essere “riformata”?

Cosa vogliamo insegnare ai nostri giovani? Una quantità di conoscenze giustapposte tutte ugualmente “vere” tra le quali poter liberamente scegliere? Secondo Van Til, non c’è un terreno neutro sul quale porsi, ma ognuno si colloca di qua o di là rispetto all’alternativa: con Dio, senza Dio.

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