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Se la Chiesa brucia, quale futuro per il cristianesimo?

L’incendio alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi (15 aprile 2019) è un simbolo della chiesa che brucia nell’Europa secolarizzata e, più in generale, nel mondo globalizzato. Parte con questa immagine evocativa il libro di Andrea Riccardi, La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo, Bari-Roma, Laterza 2021. La chiesa vive certamente una stagione di declino. Rischia addirittura di scomparire?

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Hans Küng (1928-2021), forse poco “romano” ma molto “cattolico”

Il teologo svizzero è stato antesignano di posizioni considerate a suo tempo “estreme” o anche “dirompenti” che poi sono diventate “mainstream”. Lui è stato tra i teologi che ha tirato il filo della cattolicità mettendo sotto stress quello della romanità, ma senza spezzarlo, anzi contribuendo a riequilibrare il punto di tensione tra i due.

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“Figli di Abramo”, l’equivoco di Papa Francesco

Secondo Francesco, il “padre Abramo” è comune a tutti: ebrei, cristiani e musulmani sono la “discendenza” promessa da Dio ad Abramo e quindi “fratelli e sorelle”. In esso è evidente un “pendio scivoloso” relativo ai temi dell’alterità e della convivenza tra diversi. Il papa dice che per non essere in conflitto bisogna essere amici; per essere amici bisogna essere fratelli e sorelle; e per essere fratelli e sorelle bisogna fare riferimento alla stessa divinità che, quantunque diversamente declinata sul piano teologico, è la stessa; essendo tutti figli dello stesso Dio, si deve pregare insieme.

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A trent'anni dalla Redemptoris Missio. Di quale missione stiamo parlando?

Quest’anno segna il trentennale dalla pubblicazione della lettera enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II (22 gennaio 1991). E’ molto attraente come documento se lo si legge in modo superficiale, ma è anche fuorviante in quanto è costruito dentro la sintesi del cattolicesimo romano che ambisce ad avere un ruolo universale mantenendo la sua struttura dogmatica e istituzionale priva di fondamento biblico.

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Papa Francesco e gli anelli concentrici dell’unità

Prendendo spunto dal testo di Giovanni 15,9 (“Rimanete nel mio amore”) e dalla più ampia pericope della vite e i tralci, Francesco ha spiegato che l’unità ha più livelli ed è costituita da “tre anelli concentrici”: il primo è rimanere in Gesù, il secondo è l’unità con i cristiani, il terzo abbraccia l’umanità intera.

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Definire il cattolicesimo romano (VIII): una religione confusa e distorta

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme definitasi intorno al suo sistema sacramentale, animata dal progetto cattolico (universale) di assorbire il mondo intero, risultante in una religione confusa e distorta.

Cosa si può dire quindi sul costrutto dottrinale, sul vissuto devozionale, sull’impianto istituzionale del cattolicesimo che, per quanto fenomenologicamente complessi, formano un tutt’uno? Si può dire che il cattolicesimo romano sia, evangelicamente parlando, una religione confusa e contorta.

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Definire il cattolicesimo romano (VII): il progetto "cattolico" di assorbire il mondo

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme definitasi intorno al suo sistema sacramentale, animata dal progetto cattolico (universale) di assorbire il mondo intero

Il Credo apostolico descrive la chiesa come “cattolica” nel senso di universale in quanto estesa in tutto il mondo. Il senso dato alla cattolicità dalla Chiesa di Roma va oltre l’universalità della chiesa.

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Definire il cattolicesimo romano (VI): il sistema sacramentale

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme definitasi intorno al suo sistema sacramentale

Ci sono quindi due elementi necessari per il sacramento cattolico: un elemento fisico-naturale e l’agenzia della chiesa che si crede investita del compito di trasfigurare la materia e di impartire la grazia. Dunque, l’oggetto naturale diventa la grazia e la chiesa è incaricata di amministrarla.

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Definire il cattolicesimo romano (V): antropologia ottimista ed ecclesiologia abnorme

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico, consolidatasi nel corso dei secoli, riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana, fondatasi su una teologia antropologicamente ottimista e su un’ecclesiologia abnorme…”

E’ arrivato il momento di approfondire il fondamento teologico del cattolicesimo: una teologia antropologicamente ottimista e un’ecclesiologia abnorme. Si tratta dei due assi portanti di tutto il sistema teologico cattolico: quello su cui tutto il resto trova legittimazione teologica.

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Definire il cattolicesimo romano (IV): l'introiezione dell'istituzione imperiale romana

“Il cattolicesimo romano è Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico consolidatasi nel corso dei secoli riflessa nell’introiezione dell’istituzione imperiale romana”.

E’ la cultura imperiale romana e la sua concezione dell’esercizio del potere che hanno forgiato in modo determinante il calco della struttura della chiesa di Roma e della corrispondente visione gerarchica del mondo.

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Definire il cattolicesimo romano (III): una deviazione consolidatasi nel corso del tempo

“Il cattolicesimo romano è una deviazione consolidatasi nel corso dei secoli”.

Non esiste una data di nascita del cattolicesimo romano, un momento puntilineare da far coincidere con il suo inizio. Esistono piuttosto fasi e transizioni storiche che sono state particolarmente impattanti sullo sviluppo di quel fenomeno che si è poi caratterizzato come “cattolicesimo romano”.

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Il dogma dell’assunzione corporale di Maria 70 anni dopo

Se si pensa che nel 1870, il dogma precedente (quello sull’infallibilità papale) aveva proclamato come “infallibili” i pronunciamenti “ex cathedra” del papa, appartenendo quello di Pio XII a questa fattispecie, siamo di fronte ad un insegnamento considerato “infallibile”, forse l’unico che un papa romano ha promulgato dopo il dogma del 1870. Quando un’istituzione non è ancorata alla Scrittura soltanto, quindi soggetta alle correzioni della Parola di Dio, le deviazioni non possono che andare di male in peggio.

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Definire il cattolicesimo romano (II): una deviazione dal cristianesimo biblico

“Il cattolicesimo romano è una deviazione dal cristianesimo biblico”.

Credo che un servizio al dialogo teologico sia dato dalla trasparenza delle convinzioni e dall’onestà della comunicazione. E’ più rispettoso dire la verità nella carità, piuttosto che celarla dietro il paravento del “dialogo” che omette di affrontare le questioni decisive, anche se è doloroso dirle e ascoltarle.

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Definire il cattolicesimo romano da un punto di vista evangelico? Un tentativo (I)

E’ possibile definire il cattolicesimo romano? E’ possibile mettere a fuoco in una descrizione la visione del mondo propria della chiesa cattolica romana? Può la teologia evangelica assumersi la responsabilità di inquadrare teologicamente il fenomeno del cattolicesimo romano in una breve definizione che sia descrittiva e anche valutativa?

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“Fratelli tutti”: il prezzo altissimo dell’universalismo cattolico

Dopo “Fratelli tutti”, l’enciclica di papa Francesco sulla fraternità universale, si potrà ancora evangelizzare dicendo che, a causa del peccato, non siamo tutti fratelli senza causare shock e reazioni oltremodo negative? Se siamo già tutti fratelli perché figli dello stesso Dio, quali saranno le implicazioni di lunga durata sulla testimonianza evangelica che vuole essere fedele non alla sensibilità universalista della “correttezza bergogliana”, ma al messaggio biblico dell’evangelo di Gesù Cristo?

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Cambiano i ruoli ma lo schema è lo stesso. Come il cattolicesimo fa giocare “progressisti” e “conservatori” nella stessa squadra

In una grande organizzazione come il cattolicesimo romano, ci sono ruoli diversi. C’è chi (come gli attaccanti) si occupa di esplorare terreni nuovi e di spingere in avanti i confini della cattolicità. D’altra parte, c’è chi (come i difensori) difende l’assetto tradizionale cercando di tenere in equilibrio il sistema. Con papa Francesco, il gioco di squadra è rimasto lo stesso, ma i ruoli sono cambiati. Con Francesco, il papa è passato dal ruolo di difensore a quello di attaccante. E’ lui che forza la dottrina tradizionale e la rende “elastica” e avvolgente.

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Stesse parole, mondi diversi. Perché il cattolicesimo è diverso dall’evangelo

E’ vero: ci sono anche parole diverse, tipiche del cattolicesimo e non condivise dalla fede evangelica. Si pensi a transustanziazione, indulgenze, infallibilità, assunzione corporale di Maria, ecc. Queste sono parole solo cattoliche. Tuttavia, la maggioranza delle parole della fede cristiana sono in comune: ad esempio, fede, grazia, salvezza, croce, vangelo, ecc. Come è possibile questo?

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